Santa Lucia: la vita della Santa

clip_image002 La prima e fondamentale testimonianza sull’esistenza di Lucia ci è data dal- l’iscrizione di Euschia, scoperta nella catacomba di S. Giovanni che riporta:Euschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per circa 25 anni, morì nella festa della mia santa Lucia, per la quale non vi è elogio come conviene. Cristiana, fedele, perfetta, riconoscente a suo marito di una viva gratitudine.

Sul finire del III secolo, forse nell’anno 281 nacque a Siracusa S. Lucia. Gli Atti del suo martirio, il cosiddetto Codice Papadoupolos, narrano di una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata nel dies natalis della vergine e martire catanese, pregarono S. Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata in gloria che le diceva Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione S. Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa. Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana.

Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall’Imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all’Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Lucia uscì illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, venne decapitata. Prima di morire annunciò la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa.

Deposto il suo corpo nelle catacombe, che da lei presero il nome, il suo culto ben presto si diffuse sia in Sicilia che fuori dell’isola. Non sappiamo quando sia nata l’episodio della Santa, che si sarebbe tolta gli occhi in realtà è un fatto leggendario che risale all’epoca medioevale. L’iconografia degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi invece alla devozione popolare che l’ha sempre invocata come protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux, luce).

Il corpo di S. Lucia rimase in Siracusa per molti secoli: dalla catacomba, dove fu sepolto, fu poi por­tato nella basilica eretta in suo onore, presso la quale, all’inizio del VI secolo, fu costruito un monastero. Con la minaccia araba per il suo sepolcro nell’878, dopo la conquista islamica della Sicilia, il suo corpo fu nascosto in un luogo segreto.

Successivamente trasportato a Costantinopoli, in circostanze non chiarite, nel XI secolo venne recuperato assieme a quello di S. Agata, e si presume che sia attendibile la notizia che conferma la presenza del suo corpo di S. Lucia in Venezia sin dal 1204.

Dopo varie traslazioni del suo corpo venne trasportato nella Chiesa di San Geremia, dove nel 1863 venne costruita una Cappella a Lei dedicata con l’augurio inciso nella curva absidale che si specchia sul Canal Grande:

LUCIA

VERGINE DI SIRACUSA

MARTIRE DI CRISTO

IN QUESTO TEMPIO

RIPOSA

ALL’ITALIA AL MONDO

IMPLORI

LUCE PACE

Testi liberamente tratti da uno scritto del prof. Don Antonio Niero e da Wikipedia alla voce Santa Lucia